di AutoInRete
La città di Roma non è abbastanza smart da rientrare tra le prime dieci dell'indice ICityRank 2019 di Forum PA: la Capitale non va infatti oltre il quindicesimo posto, su 107 città capoluogo italiane, superata da centri urbani di dimensioni assai inferiori come Pisa, Padova, Mantova e Brescia. Un risultato che non fa onore alla Città Eterna, che non varia rispetto all'anno scorso e che dimostra quanto lavoro c'è ancora da fare in questa città da quasi tre milioni di abitanti.
Roma smart city: i punti deboli
Tra i problemi di Roma che l'indice ICityRank fotografa c'è la solidità economica: la Capitale si piazza solo al trentesimo posto, con appena 580 punti su mille disponibili. Un "sei scarso", quindi, per questo valore che raggruppa, tra altri fattori, anche il reddito Irpef medio e la diffusione dell'imprenditorialità. Ma Roma fa anche peggio in quanto a mobilità sostenibile: in questo indice scende infatti al ventiduesimo posto a causa dei ben noti problemi ai suoi servizi di trasporto pubblico. Eppure a Roma non mancano né i taxi né servizi di car sharing, bike sharing e scooter sharing. A Roma, ad esempio, sono attivi ShareNow (servizio nato dalla fusione di Car2Go e DriveNow), EnJoy (il car sharing di Eni), Share’nGo (servizio di car sharing 100% elettrico) e il servizio di car sharing gestito direttamente dal Comune tramite la società Roma Servizi per la Mobilità. Nella Capitale ci sono poi i servizi di scooter sharing Zig Zag, Cityscoot ed eCooltra (elettrico) e da poco sono arrivati anche i bike sharing di Jump (cioè Uber) e Helbiz. Tutto ciò, evidentemente, non basta a compensare i disagi derivanti da un trasporto pubblico locale in condizioni ormai critiche. E non solo: Roma perde una ulteriore posizione (23) se parliamo di tutela ambientale, un tema in cui Roma eccelle solo per andamento del consumo di suolo. Roma arranca anche per capacità di governo (29) e trasformazione digitale (21).
Roma smart city: i punti di forza
Roma è in top ten, al contrario, per qualità sociale: occupa il settimo posto dopo Firenze, Milano, Bologna, Pisa, Trento e Torino. Incidono in questo indice la qualità e quantità dell'offerta culturale, l'imprenditorialità culturale, la quota di popolazione con istruzione superiore e l'offerta universitaria. Purtroppo Roma non entra in top ten per nessun altro indice, e questo la dice lunga su quanto i punti deboli della città siano preponderanti rispetto ai punti forti.
Smart city: cosa manca a Roma per essere Capitale
L'ICityRank 2019 è un indice sintetico, creato da una aggregazione di numeri, e chiaramente non può descrivere in modo accurato una città grande e complessa come Roma. E' certo, però, che la qualità della vita dei cittadini oggi dipende da quanto sia smart la città in cui vivono e che, per misurare la "smartness", gli indici servono. E l'indice di Forum PA è abbastanza chiaro: Roma deve migliorare la sua mobilità e renderla più sostenibile, deve continuare ad aprirsi a nuovi servizi di mobilità condivisa per sopperire alle carenze del TPL, deve migliorare la sua capacità di governo e rendere la burocrazia più veloce e snella, deve anche tutelare maggiormente il suo territorio e favorire la trasformazione digitale pubblica e privata. Ma, allo stesso tempo, la Capitale deve continuare a investire in cultura come già sta facendo per mantenere, e possibilmente migliorare, il suo indice di qualità sociale.
Q&A
D: Esiste un modo attendibile per misurare quanto è smart una città?
R: Sì, ci sono diversi indici per misurare la “smartness” di una città come l’ICityRank redatto da Forum PA
D: Quanto è smart Roma rispetto ad altre città italiane?
R: Molto meno rispetto a quanto dovrebbe essere la Capitale italiana: Roma si posiziona solo al quindicesimo posto nell’indice IcityRank 2019
D: Cosa manca a Roma per essere una smart city?
R: Roma deve migliorare i suoi trasporti, lavorando sul trasporto pubblico locale, la capacità di governo e deve aprirsi al cambiamento tecnologico
