Con 652 punti su 1.000 disponibili Bologna si colloca al terzo posto della classifica delle smart city italiane, secondo l'ICityRank 2019 di Forum PA che raccoglie una lunghissima serie di indicatori divisi in sei macroaree: solidità economica, mobilità sostenibile, tutela ambientale, qualità sociale, capacità di governo e trasformazione digitale. Prima del capoluogo emiliano ci sono solo Milano e Firenze, ma in alcuni ambiti Bologna è prima in Italia e scende sotto al terzo posto per un solo indicatore: è sesta in Italia per mobilità sostenibile.
Perché Bologna è una smart city
Bologna, come detto, brilla praticamente in tutti gli indicatori presi in considerazione dall'ICityRank 2019. E' seconda in Italia, dopo Milano, per solidità economica: molto lavoro, di ottima qualità, alte retribuzioni e bassi incidenti sul lavoro, tante imprese e in buona salute. E' terza in Italia per tutela dell'ambiente, dopo Trento e Prato, mentre è preceduta solo da Firenze e Milano per qualità sociale, indice che raggruppa l'offerta culturale e universitaria, l'imprenditorialità culturale e la quota di popolazione con istruzione terziaria. E' prima in Italia, invece, per capacità di governo distinguendosi in particolare per l'amministrazione e la progettazione sociale condivise e la pianificazione delle questioni energetiche. Bologna è seconda per trasformazione digitale, dimostrandosi molto avanti in digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e in trasparenza digitale.
Smart City Bologna: la mobilità sostenibile
E' vero che Bologna non è sul podio per mobilità sostenibile, arrivando "solo" al sesto posto con 452 punti su mille disponibili. Sembrerebbe un cattivo risultato, ma non lo è: in questo indice pesano molto, infatti, i dati sul Trasporto Pubblico Locale e, di conseguenza, le grandi città raccolgono più punti perché hanno più infrastrutture di trasporto rispetto ai centri medi e piccoli. Da fine ottobre 2018, però, a Bologna è arrivato il car sharing Enjoy di Eni, e da fine ottobre 2019 il car sharing "comunale" di TPER (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna, società a capitale totalmente pubblico) si è trasformato nel car sharing elettrico Corrente. Il nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile, poi, è stato approvato a dicembre 2019 dopo un attento e articolato dibattito pubblico e prevede l'estensione delle linee del tram, oltre 50 milioni di investimenti in nuove piste ciclabili, e una nuova Ztl. Non mancano, poi, i servizi di bike sharing in città come quello di Mobike, che sopperisce al vecchio servizio comunale che ha chiuso i battenti a fine 2019.
Smart City: Bologna può insegnare qualcosa a tutti
Bologna è una città di neanche quattrocentomila abitanti, né troppo grande né troppo piccola, eppure è tra le città più smart d'Italia. La sua attenzione al buon governo, all'istruzione e alla qualità della vita si rispecchiano in una mobilità che, pur non essendo ai livelli di Milano, è parametrata alle esigenze dei bolognesi. Che sia questo il segreto di Bologna? Forse sì, forse è proprio questo che Bologna può insegnare alle altre città italiane: non serve essere una grande città per essere una smart city.
Q&A
D: Esiste un modo attendibile per misurare quanto è smart una città?
R: Sì, ci sono diversi indici per misurare la “smartness” di una città: l’ICityRank prende in considerazione decine di parametri in sei grandi aree per misurare quanto è smart un centro urbano
D: Quanto è smart Bologna rispetto ad altre città italiane?
R: Moltissimo: dopo Milano e Firenze è al terzo posto nell’indice IcityRank 2019
D: Cosa può insegnare Bologna alle altre città italiane?
R: Bologna è una smart city senza essere una metropoli: è questo il suo segreto e ciò che le altre città italiane dovrebbero imparare dal capoluogo emiliano