Una seconda vita per le batterie delle auto elettriche
ROMA (ITALPRESS) - Comprando un'auto elettrica in pochi si chiedono come smaltire le batterie che la alimentano. La questione al momento non si pone, ma già tra pochi anni potrebbe diventare un problema. E come capita in casi come questi, anche una nuova opportunità di business, visto che le batterie agli ioni di litio che alimentano le nuove vetture elettriche possono essere riassemblate, riciclate o rivendute dando vita a una vera e propria filiera della cosiddetta "second life".
Per esempio nei sistemi e nelle reti di accumulo di energia, queste batterie dalle performance ridotte, saranno vitali per redistribuire l'energia catturata da sole e vento quando sole e vento non ci sono. Oppure garantiranno la continuità d'esercizio ai sistemi di emergenza di infrastrutture come le antenne delle reti di telefonia mobile, che devono funzionare anche quando ci sono i black out. Altre batterie possono poi essere disassemblate e ricondizionate. E poi ci sono quelle che possono essere solo riciclate. Complessivamente, stima l'associazione Motus-E che sul tema ha realizzato uno studio con il Politecnico di Milano, in Italia a fronte di due milioni di mezzi elettrici venduti nel 2040, ci saranno batterie da riciclare per una capacità complessiva pari a 40 GWh.
A fare gola, in questo mercato, sono soprattutto i minerali contenuti nelle batterie, che tramite processi di riciclo idrometallurgico possono essere recuperati al 60%. Una priorità, anche perché già dal 2030 l'Europa imporrà un contenuto minimo di materiale riciclato nelle batterie per i nuovi veicoli elettrici.
Eppure, oggi in Italia non ci sono impianti dove operare sui pacchi a fine ciclo, nonostante un giro d'affari stimato di circa mezzo miliardo e ritorni pari al 20-30%.
C'è poi anche da tener conto, che stimando una vita media di un pacco-batterie per auto in 10 anni, quasi sicuramente le batterie che oggi vengono messe in commercio, saranno al momento del riciclo superate da nuove e più efficienti combinazioni di materiali. E quindi andranno giocoforza riciclate. Il mercato al momento è al 75% coperto da batterie Nmc, che utilizzano il cobalto, ma in futuro crescerà l'utilizzo del nichel. Insomma, in un mondo alla costante ricerca di maggiore densità e autonomia, garantite da ricariche sempre più veloci, le batterie e il loro riutilizzo devono essere messe in cima all'agenda della mobilità futura.
Foto: ufficio stampa Stellantis
(ITALPRESS).
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