Dall'Italia agli Usa passando per Pechino, Stellantis promette battaglia
TORINO (ITALPRESS) - Stellantis ha chiuso il primo semestre 2023 con risultati molto positivi. Non abbastanza però per poter rilanciare da sola il mercato dell'auto europeo, e italiano di conseguenza. L'ha detto chiaro e tondo il ceo del gruppo Carlos Tavares: "Noi possiamo difendere la nostra quota nei vari mercati, ma da soli non possiamo far crescere la dimensione dei mercati". Anche quelli "domestici" del gruppo, ovvero Italia, Francia e Usa. Ecco perché serve una mano pubblica. In Italia è competente il Mimit guidato da Adolfo Urso, che si è detto ottimista sulla chiusura di un accordo con Stellantis dopo l'incontro con i presidenti delle regioni dove il gruppo opera. Tavares auspica addirittura che la firma possa avvenire "entro qualche settimana".
Cosa ci sarebbe dentro questo accordo? La possibilità di aumentare di un milione di pezzi la produzione di Stellantis in Italia, tra automobili e veicoli commerciali. Una garanzia di medio lungo termine per tutti gli impianti del gruppo, dove lavorano circa 45mila addetti. Servirà però anche che il mercato domestico italiano riparta e sia così in grado di assorbire buona parte di queste nuove produzioni. Ed ecco che gli incentivi all'acquisto, almeno delle plug-in o Bev, diventano un'opzione quasi obbligata. "Lavoriamo bene e in maniera concreta con il Governo italiano" ha garantito Tavares, che si è congratulato con Urso anche per la posizione contraria finora tenuta rispetto al regolamento Euro7 sulle emissioni.
Si tratta di nuove regole più stringenti, che Tavares e i produttori europei vedono come fumo negli occhi, poiché obbligano a forti investimenti, per risultati minimi a livello di inquinamento. La partita è aperta su questo fronte, soprattutto con Bruxelles, che ha già fissato al 2035 lo stop alla produzione e vendita delle vetture con motore diesel o benzina. Le ricadute dell'Euro7 sono molto importanti, soprattutto per la fabbrica di Pomigliano d'Arco, dove si dovrebbe produrre la Panda fino al 2026. L'auto più venduta nel nostro Paese, se il primo luglio 2025 dovesse diventare operativo il limite Euro7, non potrebbe più essere commercializzata, perché non rispetta i limiti delle emissioni. Per l'impianto campano, dove si producono anche modelli Alfa Romeo e Dodge, c'è quindi qualche timore legato a questa situazione, anche se Tavares ha garantito che a Pomigliano le produzioni aumenteranno. E succederà a prescindere dalla Panda attuale, che comunque a breve sarà messa in pensione, sostituita nel 2024 da una versione elettrica non prodotta in Italia, come già la 600 e la Topolino recentemente annunciate.
Per Stellantis all'orizzonte ci sono poi anche sfide ben più complesse. Innanzitutto, l'invasione cinese di vetture elettriche la cui produzione costa il 25% in meno rispetto a quelle europee. Tavares promette una battaglia commerciale durissima, puntando sulla qualità dei suoi prodotti. "Noi siamo forti e ce la faremo a vincere questa sfida" ha spiegato, più complicato per altri gruppi con dimensioni inferiori. Una sfida quella sui costi dell'elettrico che si rivela ogni giorno più complessa, che passa anche dalle sei Gigafactory che Stellantis costruirà nel mondo, una sarà a Termoli. "Non abbiamo problemi di materie prime" ha garantito Tavares, ma un ostacolo c'è: si tratta delle colonnine di ricarica. Ecco perché Stellantis insieme a BMW, General Motors, Honda, Hyundai, Kia e Mercedes-Benz Group creeranno una joint venture che darà vita a una rete con 30mila punti di ricarica ad alta potenza tra Usa e Canada. Ad oggi negli Stati Uniti sono disponibili 32.000 caricabatterie veloci ma presto ne saranno necessari 182.000 per supportare i 30-42 milioni di veicoli plug-in previsti per il 2030.
E in Europa? In fondi del Pnrr aiutano anche in questo senso, ma certamente al momento la situazione non è rosea. L'accordo con il Governo, per Stellantis dovrà passare anche da incentivi sui punti di ricarica, e soprattutto da una sburocratizzazione dei processi autorizzati delle nuove colonnine. "Vogliamo trovare una soluzione win-win per l'Italia" ha garantito Tavares. Se così non sarà il mercato delle Bev è difficile che decolli nel nostro Paese, e a cascata quindi che si arrivi al milione di auto prodotte in più.
foto: ufficio stampa Stellantis
(ITALPRESS).
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